Studio Parisi News – Bonus edilizi, dal 17/02/23 stop a cessione del credito

 

Superbonus e bonus edilizi: dal 17 febbraio stop a cessione del credito e sconto in fattura
Stop al meccanismo delle opzioni alternative. Salvi gli interventi in corso e le CILAS/titoli presentati entro il 16 febbraio 2023

Superstizione o meno, venerdì 17 febbraio 2023 rimarrà una data storica per il settore dell’edilizia e non certo in maniera positiva. Un vero e proprio spartiacque con cui si sancisce lo stop all’esercizio delle opzioni previste dall’art. 121 del Decreto Rilancio in alternativa alle detrazioni dirette: impossibile infatti utilizzare d’ora in poi lo sconto in fattura o la cessione del credito di imposta per il Superbonus e per tutti gli altri bonus edilizi (Ecobonus, Sisma Bonus, Bonus Casa, Bonus barriere architettoniche).

Stop a cessione del credito e sconto in fattura: cosa prevede il nuovo decreto
Con il Decreto Legge del 16 febbraio 2023, n. 11, pubblicato con un’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale del 16 febbraio 2023, n. 40 ed entrato in vigore già dal 17 febbraio, prende corpo un vero incubo per cittadini, imprese e fornitori.

Nello specifico con il Decreto viene modificata interamente la disciplina relativa allo sconto in fattura e alla cessione del credito: a decorrere dalla data di entrata in vigore, in relazione agli interventi di cui al comma 2 delll’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, non è consentito l’esercizio delle opzioni di cui al comma 1 dell’articolo 121 dello stesso decreto..

Gli interventi per cui non si può più usare l’art. 121 del DL Rilancio
Sostanzialmente non è più possibile richiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito in relazione alle spese sostenute per le seguenti tipologie di intervento::

recupero del patrimonio edilizio (Bonus Casa o Bonus Ristrutturazioni);
efficienza energetica (Ecobonus e SuperEcobonus);
adozione di misure antisismiche (Sismabonus e SuperSismabonus);
recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti (Bonus Facciate);
installazione di impianti fotovoltaici;
installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici;
superamento ed eliminazione di barriere architettoniche (Bonus Barriere Archietttoniche).
Le eccezioni al divieto
Come disposto al comma 2 dell’art. 2 del D.L. n. 11/2023, le uniche deroghe all’esercizio delle opzioni sono quelle nei confronti degli interventi Superbonus per i quali prima del 17 febbraio 2023:

a) risulti presentata la CILAS, nel caso di interventi diversi da quelli effettuati nei condomini;
b) risulti adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la CILAS, nel caso di interventi effettuati dai condomini;
c) risulti presentata l’istanza per l’acquisizione d.el titolo abilitativo, per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici
Il divieto non si applica nemmeno alle opzioni esercitate per le spese sostenute per gli interventi diversi da quelli di cui all’articolo 119 del Decreto Rilancio, per i quali in data antecedente al 17 febbraio 2023:

a) risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
b) per gli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo, siano già iniziati i lavori;
c) risulti regolarmente registrato il contratto preliminare, oppure stipulato il contratto definitivo di compravendita dell’immobile nel caso di acquisto di unità immobiliari ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 3, del TUIR, o ai sensi dell’art.16, comma 1-septies, del D.L. n. 63/2013 (Sismabonus acquisti).
Gli ulteriori divieti
Abrogate, inoltre, le disposizioni di cui:

all’art. 14 del Decreto Legge n. 63/2013:
comma 2-ter – che prevedeva la possibilità di sconto in fattura da parte dei fornitori che hanno effettuato gli interventi ovvero ad altri soggetti privati, con la facoltà di successiva cessione del credito, per gli interventi di riqualificazione energetica effettuati dai soggetti che nell’anno precedente a quello di sostenimento delle spese si trovavano nelle condizioni di cui all’articolo 11, comma 2, e all’articolo 13, comma 1, lettera a), e comma 5, lettera a), del TUIR;
comma 2-sexies – che prevedeva la possibilità di cessione del credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi ovvero ad altri soggetti privati, con la facoltà di successiva cessione del credito (fatta esclusione degli istituti di credito ed intermediari finanziari), per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica;
comma 3.1. – che prevedeva la possibilità di sconto in fattura da parte del fornitore e da quest’ultimo rimborsato in compensazione, relativamente agli interventi di ristrutturazione importante di primo livello di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 26 giugno 2015;
all’art. 16 del Decreto Legge n. 63/2013:
comma 1-quinquies – che prevedeva la possibilità di cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi ovvero ad altri soggetti privati, con la facoltà di successiva cessione del credito, relativamente agli interventi di riduzione del rischio sismico effettuati nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3;
comma 1-septies – possibilità di cessione del corrispondente credito alle imprese che hanno effettuato gli interventi ovvero ad altri soggetti privati, con la facoltà di successiva cessione del credito, relativamente agli interventi che accedono al sismabonus-acquisti (demolizione e ricostruzione effettuata da imprese).
Niente cessione agli enti pubblici
Grande scalpore anche per il comma 1 dell’art. 1, che ha vietato alle pubbliche amministrazioni di essere cessionarie dei crediti di imposta derivanti dall’esercizio delle opzioni di cui al comma 1, lettere a) e b) dell’art. 121 del Decreto Rilancio.

Le disposizioni sulla responsabilità solidale
Infine, con la lettera b) del comma 1 dell’art. 1, il D.L. n. 11/2023 fornisce alcune importanti indicazioni sulla responsabilità solidale, chiarendone le modalità di applicazione nei casi di accertata mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto ai benefici fiscali.

Ferme restando le ipotesi di dolo previste dal comma 6, la responsabilità solidale è in ogni caso esclusa per i cessionari che siano in possesso della seguente documentazione:

titolo edilizio abilitativo degli interventi, oppure, nel caso di interventi in regime di edilizia libera, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, in cui sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili, pure se i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitativo, ai sensi della normativa vigente;
notifica preliminare dell’avvio dei lavori all’azienda sanitaria locale, oppure, nel caso di interventi per i quali tale notifica non è dovuta in base alla normativa vigente, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti tale circostanza;
visura catastale ante operam dell’immobile oggetto degli interventi, oppure, nel caso di immobili non ancora censiti, domanda di accatastamento;
fatture, ricevute o altri documenti comprovanti le spese sostenute, nonché documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle spese medesime;
asseverazioni, quando obbligatorie per legge, dei requisiti tecnici degli interventi e di congruità delle relative spese, corredate da tutti gli allegati previsti dalla legge, rilasciate dai tecnici abilitati, con relative ricevute di presentazione e deposito presso i competenti uffici;
nel caso di interventi su parti comuni di edifici condominiali, delibera condominiale di approvazione dei lavori e relativa tabella di ripartizione delle spese tra i condomini;
nel caso di interventi di efficienza energetica, la documentazione prevista dall’articolo 6, comma 1, lettere a) , c) e d) , del decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti, del 6 agosto 2020, recante “Requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici – cd. Ecobonus”, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana n. 246 del 5 ottobre 2020, oppure, nel caso di interventi per i quali uno o più dei predetti documenti non risultino dovuti in base alla normativa vigente, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che attesti tale circostanza;
visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesti la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione sulle spese sostenute per le opere, rilasciato ai sensi dell’articolo 35 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, dai soggetti indicati all’articolo 3, comma 3, lettere a) e b) , del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, e dai responsabili dell’assistenza fiscale dei centri costituiti dai soggetti di cui all’articolo 32 del citato decreto legislativo n. 241 del 1997;
un’attestazione rilasciata dai soggetti obbligati di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, che intervengono nelle cessioni comunicate ai sensi del presente articolo, di avvenuta osservanza degli obblighi di cui agli articoli 35 e 42 del decreto legislativo n. 231 del 2007.
Da capire se aver dettagliato l’elenco della documentazione per eliminare la responsabilità solidale e, quindi, le responsabilità penali, invoglierà i cessionari a riaprire l’acquisto dei crediti incagliati oppure se la tagliola del sequestro preventivo (art. 321 del codice di procedura penale) ne limiterà ancora le possibilità.

Si attende adesso l’incontro tra le parti sociali e il Governo, previsto per lunedì 20 febbraio, fermo restando che con la conversione in legge, prevista entro aprile, potrebbero essere apportate delle modifiche all’attuale provvedimento.

(Fonte: Lavori Pubblici)

 

 

faq superbonus

FAQ Superbonus – Ministero dell’Economia e delle Finanze

Un pratico volume con domande e risposte in materia di Superbonus redatto dal Ministero dell’Econonomia e delle Finanze.

(Fonte Ministero dell’Economia e delle Finanze)

 

 

 

superbonus

Superbonus, slittano i decreti attuativi del Mise. Rallenta la corsa del 110%

A quasi due mesi di distanza dalla firma dei due decreti, arrivata a inizio agosto, gli operatori di mercato dovranno, allora, attendere ancora prima di avere a disposizione il quadro definitivo su due pezzi fondamentali del superbonus.

 

Stop a sorpresa per l’attuazione delle norme sul superbonus. Servirà più tempo per la pubblicazione dei decreti Mise in materia di asseverazioni e requisiti tecnici. Se nei giorni scorsi, dopo le indicazioni del Mef, era maturata la convinzione che i due provvedimenti fossero ormai a un passo dalla Gazzetta ufficiale, nelle ultime ore la situazione è cambiata: la Corte dei conti ha formulato delle osservazioni che richiederanno un supplemento di lavorazione al ministero.

I tempi dello stop
Non sarà uno stop lungo, ma servirà qualche giorno in più. Secondo alcune fonti, un paio di settimane. Anche perché, nel frattempo, la sede romana del ministero è stata evacuata causa Covid. Per completare il lavoro di drafting, sarà necessario rientrare fisicamente negli uffici e procedere con le molte limature richieste.

Cosa è successo
La registrazione da parte della Corte dei conti, rivendicata negli ultimi giorni sia dall’Economia che dallo Sviluppo economico, c’è effettivamente stata ed è datata 22 settembre. Insieme alla registrazione, però, la magistratura contabile ha formulato diverse osservazioni al Mise, sulle quali invece è stato tenuto un riserbo maggiore.

Non si tratta – va precisato – di correzioni di merito, ma di forma. È stato, cioè, chiesto al ministero di chiarire alcuni passaggi troppo intricati, adeguando i testi per renderli più facilmente applicabili. A finire sotto osservazione è stato, soprattutto, il corposo pacchetto di allegati, già oggetto di critiche di diversi esperti per qualche imprecisione.

I problemi operativi
Bisogna ricordare, a questo proposito, che nelle scorse settimane (si veda Il Sole 24 Ore del 2 settembre) era stato sottolineato come la combinazione tra i decreti e le indicazioni delle Entrate creasse diverse incertezze.

Ad esempio, il decreto sui requisiti tecnici portava dubbi sul fatto che fossero classificabili come trainati la riqualificazione energetica globale di edifici, gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni condominiali, gli interventi congiunti ecobonus-antisismico e i dispositivi multimediali per il controllo da remoto per riscaldamento o climatizzazione. Senza dimenticare (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) i problemi negli incroci tra tetti di spesa e tetti di detrazione.

Drafting in corso
Il risultato pratico di queste osservazioni è che i testi non sono mai arrivati alla Gazzetta ufficiale, ma si trovano, invece, nuovamente allo Sviluppo economico, dove è stato avviato un lavoro di drafting e aggiustamento che richiederà ancora qualche giorno.

A quasi due mesi di distanza dalla firma dei due decreti, arrivata a inizio agosto, gli operatori di mercato dovranno, allora, attendere ancora prima di avere a disposizione il quadro definitivo su due pezzi fondamentali del superbonus: le asseverazioni e i requisiti tecnici degli interventi.

La smentita del Mise
Intanto, fonti del ministero dello Sviluppo economico commentano così la notizia: «In merito all’articolo pubblicato dal Sole 24 Ore dal titolo “Superbonus stop ai decreti Mise” si smentisce totalmente il fatto enunciato. I decreti sono stati registrati dalla Corte dei Conti e sono in via di pubblicazione in Gazzetta ufficiale». Le stesse fonti non spiegano, però, quanto tempo servirà per vedere finalmente i testi.

(Fonte Il Sole 24 Ore)

 

 

ecobonus sismabonus

Ecobonus e Sismabonus, aspetti normativi, tecnici ed economici.

Aspetti normativi, tecnici ed economici dopo la conversione in legge del d.l rilancio 19 maggio 2020, n. 34

Guida alla determinazione del corrispettivo e alla compilazione del preventivo e del contratto tipo. Esempi casi tipici.

(Fonte Consiglio Nazionale degli Ingegneri) 

 

 

 

decreto attuativo

Pubblicato il Decreto Attuativo Bonus fiscale del 110%

 

Pubblicato il Decreto Attuativo Bonus fiscale del 110% contenente tutte le norme previste dal DL Rilancio. 

Sfoglia e scarica il documento:

 

 

 

superbonus 110

Guida dell’Agenzia delle Entrate al Superbonus 110%

 

Guida al Superbonus 110%.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una Guida al Superbonus del 110%, consultala o scaricala da questa pagina.

(Fonte Agenzia delle Entrate)

 

 

 

 

 

decreto rilancio

Il Decreto Rilancio è legge, provvedimento da 55 miliardi


Il decreto Rilancio è legge. Il governo ha incassato la fiducia dell’aula del Senato con 159 voti a favore e 121 contrari. Il provvedimento da 55 miliardi era arrivato a Palazzo Madama “blindato” dopo le modifiche introdotte alla Camera.

Ecco le principali misure che erano state inserite nel dl durante il passaggio parlamentare in commissione a Montecitorio.

Auto
Arriva un incentivo da 3.500 euro per chi rottama una vettura vecchia di dieci anni e acquista una Euro 6 benzina o diesel con emissioni al massimo a 110 grammi di Co2 al chilometro. Il contributo a carico dello Stato è di 1.500 euro, duemila per il concessionario e vale dal 1° agosto al 31 dicembre 2020. Il bonus è dimezzato senza rottamazione. Potenziate le agevolazioni per ibride ed elettriche che aumentano di 4 mila euro se si ha un’auto da dare indietro e di duemila senza. Cumulando questo incentivo con i vecchi sconti, i bonus sulle auto di ultima generazione salgono rispettivamente a 6.500 e 10 mila euro.

Dallo smart working al super ecobonus: ecco tutte le novità contenute nel Decreto rilancio

Ecobonus
L’Ecobonus al 110% è stato esteso a tutte le seconde case, anche alle unifamiliari, come le villette a schiera, che erano rimaste escluse dal beneficio. Restano fuori quelle di pregio, ville e castelli. Ogni proprietario dunque potrà realizzare lavori di riqualificazione energetica ed antisismica su due abitazioni. La detrazione è stata allargata agli enti del Terzo settore e alle associazioni e società sportive dilettantistiche che potranno ristrutturare gli spogliatoi. Il superbonus vale fino al 31 dicembre 2021, ma per gli interventi nelle case di edilizia popolare si potrà raggiungere il primo semestre 2022.
Scuola
Arrivano 150 milioni in più per le scuole paritarie. I genitori di bambini fino a 12 anni potranno chiedere il congedo Covid, retribuito al 50% dello stipendio, per un altro mese fino al 31 agosto. I centri estivi per i ragazzi si occuperanno della fascia di età da 0 a 16 anni. Carta d’identità, patente e altri documenti di riconoscimento saranno validi per tutto il 2020 anche se scaduti. Infine reddito di emergenza, entro il 30 settembre, anche per i nuclei che occupano abusivamente un immobile se ci sono minori, malati gravi o disabili.

Oltre tre miliardi per la scuola: più organico e si cercano nuovi spazi

Lavoro
Prorogati i contratti a termine e di apprendistato sospesi nel periodo dell’emergenza. Via libera a una norma che tutela i lavoratori dai trasferimenti collettivi usati per aggirare il blocco dei licenziamenti. Garantito lo smart working a tutte le persone con disabilità o con patologie a rischio. Per sostenere la ripresa delle attività in sicurezza, l’Inail mette a disposizione 200 milioni di euro per finanziare i progetti delle imprese. Il Durc in scadenza sarà valido fino al 31 ottobre. Assorbito il decreto che anticipa le 4 settimane di cig previste tra settembre e ottobre.

Comuni
Stanziati 40 milioni per i comuni più colpiti dal virus: aiuteranno sia le zone rosse escluse, sia quelli con un alto numero di contagi rispetto agli abitanti. Ci sono poi 20 milioni per gli enti in dissesto, risorse che andranno per metà alla manutenzione straordinaria di immobili di polizia e carabinieri e il resto alle Giunte sciolte per mafia. Rinvio al 30 settembre della salvaguardia degli equilibri di bilancio, emendamento che darà una boccata di ossigeno alla finanza locale. Taglio del 20 per cento sull’Imu e la Tari a favore dei cittadini che pagheranno con l’addebito dal conto corrente.

Decreto Rilancio: ecco le misure per le imprese spiegate dal commercialista

Sanità
Criteri semplificati per l’importazione e la validazione di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale. Corsia preferenziale per l’assunzione come categorie protette dei parenti di medici e infermieri che siano rimasti invalidi o deceduti a causa dell’impegno nella lotta al virus. Le sperimentazioni dei farmaci saranno più semplici, con regole meno stringenti sui conflitti di interesse dei ricercatori coinvolti. Una tantum da duemila euro per i camici bianchi in prima linea durante la fase acuta della pandemia e 128 milioni di euro per i contratti degli specializzandi fino al 2026.

Le micro misure
Tantissime anche le piccole norme approvate tramite gli emendamenti dei partiti. C’è un robusto aumento della pensione degli invalidi totali, che sale da 285 a 516 euro; il riconoscimento per Bergamo e Brescia, messe a dura prova dalla pandemia, che saranno capitali italiane della cultura nel 2023. Quindi 20 milioni aggiuntivi per il bonus bici e il blocco degli sfratti fino a dicembre.

Incentivi per chi acquista motorini elettrici fino a 4 mila euro; bonus di 200 euro per le lezioni di musica destinate agli under 16 e rimborsi per viaggi e concerti cancellati a causa del coronavirus.

Il credito d’imposta al 60 per cento sugli affitti commerciali potrà essere ceduto al proprietario, se d’accordo, come quota parte del canone di affitto.

Saranno assicurati meno alunni in classe nel prossimo anno scolastico e dall’Antitrust arriva lo stop ai servizi sul cellulare attivati senza consenso.

Proroga di due anni per le concessioni già in essere per la gestione degli aeroporti e fino al 2033 per le spiagge.

Cinque milioni a fondo perduto per il settore tessile e moda.

(Fonte La Stampa)